DITA A MARTELLO


Sindrome del dito a martello è il termine usato per descrivere cambiamenti nell'articolazione metatarso-falangea ed interfalangea delle dita laterali dei piedi sul piano saggitale. Questi cambiamenti sono accompagnati da segni clinici come l'ipercheratosi, arrossamento cutaneo e l'irrigidimento articolare con dolore durante la deambulazione.


INTERVENTO
:

Le tecniche di correzione delle dita a martello e delle dita in 'griffe' (alterazioni funzionali) sono attualmente percutanee (mini invasive). Grazie a mini accessi e ad una chirurgia sottodermica a carico di articolazioni, falangi e tendini è possibile ottenere una correzione della deformità con una ripresa completa e priva di dolore della funzione deambulatoria.

 Il paziente viene ricoverato in day surgery (operato la mattina e dimesso il pomeriggio)  e può concedere carico immediato al piede operato (senza uso di stampelle).

 
POSSIBILI COMPLICANZE

Durante I'intervento chirurgico:
Nonostante la massima cura ed attenzione da parte del chirurgo, in corso d'intervento si possono presentare delle complicazioni. Queste vengono solitamente identificate e risolte immediatamente senza compromettere le possibilità di successo terapeutico. Fra queste sono possibili:

  1. danni ai tessuti molli circostanti (es. tendini e muscoli);
  2. lesioni ai nervi che possono provocare, nonostante la riparazione chirurgica, disturbi permanenti di tipo sensitivo (ad es. la perdita di sensibilita di un'area cutanea). Lesioni nervose possono talvolta essere dovute a compressione, conseguente allo specifico posizionamento che il paziente deve assumere durante l'intervento; i disturbi conseguenti ad una compressione nervosa sono nella grande maggioranza dei casi transitori;
  3. lesioni cutanee provocate da sostanze disinfettanti e/o dall'uso dell'elettrobisturi;
  4. rottura dello strumentario.

 


POSSIBILI COMPLICANZE


Nei post-operatorio:

  1. • marcato e persistente gonfiore del dito: 
    è
    una complicanza minore che si risolve generalmente con applicazione di ghiaccio e maggiore riposo, mantenendo I'arto in posizione elevata;
  1. • flebotrombosi della gamba: 
    è
    una occlusione di una delle vene della gamba che si manifesta con importante gonfiore doloroso della gamba stessa e del piede. Se non trattata questa patologia può causare una embolia polmonare per il distacco di una parte del trombo (si manifesta con dolore toracico, difficoltà respiratoria e tosse). Per minimizzare i rischi di tali evenienze deve essere assunta una profilassi con eparina a basso peso molecolare nei post-operatorio;
  1. • ritardo di cicatrizzazione della ferita: 
    può dipendere da alterazioni della circolazione locale e presentare diverse forme di gravità clinica, da semplici discromie con ipertrofia della cicatrice, fino a vere e proprie piaghe con necrosi dei tessuti. Tale complicanza è favorita da patologie generali preesistenti (quali il diabete, le vasculopatie periferiche, ecc.) e anche dal fumo;
  1. • ritardo o mancata consolidazione
    dell'osteotomia:  può essere causa di dolore persistente e richiedere nei tempo un successivo intervento chirurgico; generalmente si verifica in caso d'infezione o traumi avvenuti durante la formazione del callo osseo. I ritardi di consolidazione si verificano nei circa 10% dei casi;
  1. • infezione:
    può interessare solo la ferita e i tessuti molli circostanti o arrivare al tessuto osseo. Più spesso si tratta di infezioni superficiali, risolvibili con terapia antibiotica e medicazioni accurate, ma nei casi più gravi può essere necessario un nuovo intervento chirurgico di pulizia locale; le infezioni più profonde sono spesso causa di ritardata o mancata consolidazione dell'osteotomia;
  1. • perdita della correzione con parziale recidiva della deformita:
    indipendentemente dalla tecnica chirurgica utilizzata, il mantenimento della correzione è condizionato anche dalle qualità meccaniche dei tessuti molli periarticolari; in relazione all'età o ad altri fattori costituzionali e/o locali, non si può escludere un parziale cedimento futuro di tali tessuti con tendenza ad una recidiva della deformità;
  1. • sovraccarico delle teste metatarsali laterali:
    possibile in caso di eccessivo sovraccarico deambulatorio da alterazione della postura di tipo antalgico.


QUANDO CONTATTARE IL CHIRURGO:

  1. •  Improvviso gonfiore con forte dolore, senso di tensione o pulsazione del piede
  2. •  Se compare febbre oltre 38°C
  3. •  Se le dita del piede e la caviglia diventano molto scure e perdono sensibilità
  4. •  In caso di sanguinamento delle ferite con imbibizione della medicazione (una piccola quantita di sangue sulla fasciatura e normale)
  5. •  Cefalea e/o nausea persistente.