DITA A MARTELLO
Sindrome del dito a martello è il termine usato per descrivere cambiamenti nell'articolazione metatarso-falangea ed interfalangea delle dita laterali dei piedi sul piano saggitale. Questi cambiamenti sono accompagnati da segni clinici come l'ipercheratosi, arrossamento cutaneo e l'irrigidimento articolare con dolore durante la deambulazione.
INTERVENTO:
Le tecniche di correzione delle dita a martello e delle dita in 'griffe' (alterazioni funzionali) sono attualmente percutanee (mini invasive). Grazie a mini accessi e ad una chirurgia sottodermica a carico di articolazioni, falangi e tendini è possibile ottenere una correzione della deformità con una ripresa completa e priva di dolore della funzione deambulatoria.
Il paziente viene ricoverato in day surgery (operato la mattina e dimesso il pomeriggio) e può concedere carico immediato al piede operato (senza uso di stampelle).
POSSIBILI COMPLICANZE
Durante I'intervento chirurgico:
Nonostante la massima cura ed attenzione da parte del chirurgo, in corso d'intervento si possono presentare delle complicazioni. Queste vengono solitamente identificate e risolte immediatamente senza compromettere le possibilità di successo terapeutico. Fra queste sono possibili:
- • danni ai tessuti molli circostanti (es. tendini e muscoli);
- • lesioni ai nervi che possono provocare, nonostante la riparazione chirurgica, disturbi permanenti di tipo sensitivo (ad es. la perdita di sensibilita di un'area cutanea). Lesioni nervose possono talvolta essere dovute a compressione, conseguente allo specifico posizionamento che il paziente deve assumere durante l'intervento; i disturbi conseguenti ad una compressione nervosa sono nella grande maggioranza dei casi transitori;
- • lesioni cutanee provocate da sostanze disinfettanti e/o dall'uso dell'elettrobisturi;
- • rottura dello strumentario.
POSSIBILI COMPLICANZE
Nei post-operatorio:
- • marcato e persistente gonfiore del dito:
è una complicanza minore che si risolve generalmente con applicazione di ghiaccio e maggiore riposo, mantenendo I'arto in posizione elevata;
- • flebotrombosi della gamba:
è una occlusione di una delle vene della gamba che si manifesta con importante gonfiore doloroso della gamba stessa e del piede. Se non trattata questa patologia può causare una embolia polmonare per il distacco di una parte del trombo (si manifesta con dolore toracico, difficoltà respiratoria e tosse). Per minimizzare i rischi di tali evenienze deve essere assunta una profilassi con eparina a basso peso molecolare nei post-operatorio;
- • ritardo di cicatrizzazione della ferita:
può dipendere da alterazioni della circolazione locale e presentare diverse forme di gravità clinica, da semplici discromie con ipertrofia della cicatrice, fino a vere e proprie piaghe con necrosi dei tessuti. Tale complicanza è favorita da patologie generali preesistenti (quali il diabete, le vasculopatie periferiche, ecc.) e anche dal fumo;
- • ritardo o mancata consolidazione
dell'osteotomia: può essere causa di dolore persistente e richiedere nei tempo un successivo intervento chirurgico; generalmente si verifica in caso d'infezione o traumi avvenuti durante la formazione del callo osseo. I ritardi di consolidazione si verificano nei circa 10% dei casi;
- • infezione:
può interessare solo la ferita e i tessuti molli circostanti o arrivare al tessuto osseo. Più spesso si tratta di infezioni superficiali, risolvibili con terapia antibiotica e medicazioni accurate, ma nei casi più gravi può essere necessario un nuovo intervento chirurgico di pulizia locale; le infezioni più profonde sono spesso causa di ritardata o mancata consolidazione dell'osteotomia;
- • perdita della correzione con parziale recidiva della deformita:
indipendentemente dalla tecnica chirurgica utilizzata, il mantenimento della correzione è condizionato anche dalle qualità meccaniche dei tessuti molli periarticolari; in relazione all'età o ad altri fattori costituzionali e/o locali, non si può escludere un parziale cedimento futuro di tali tessuti con tendenza ad una recidiva della deformità;
- • sovraccarico delle teste metatarsali laterali:
possibile in caso di eccessivo sovraccarico deambulatorio da alterazione della postura di tipo antalgico.
QUANDO CONTATTARE IL CHIRURGO:
- • Improvviso gonfiore con forte dolore, senso di tensione o pulsazione del piede
- • Se compare febbre oltre 38°C
- • Se le dita del piede e la caviglia diventano molto scure e perdono sensibilità
- • In caso di sanguinamento delle ferite con imbibizione della medicazione (una piccola quantita di sangue sulla fasciatura e normale)
- • Cefalea e/o nausea persistente.