ALLUNGAMENTI PERCUTANEI TENDINEI


Grazie alle metodiche percutanee siamo in grado di correggere alterazioni tendinee provocate da retrazioni neurologiche o post traumatiche che una volta necessitavano di approcci chirurgici a cielo aperto.

Nelle patologie delle dita laterali caratterizzate da griffe funzionali (dita flesse, ma non rigide) è possibile mediante allungamenti tendinei percutanei ripristinare funzionalità e morfologia del dito recuperando le caratteristiche di spinta deambulatoria perse in relazione all'evolvere della patologia.

Sempre grazie alle tecniche percutanee siamo in grado di sutturare strutture tendinee lesionate da traumi. Esempio classico è la lesione del tendine di Achille che se diagnosticata nell'abito delle prime 72 ore permette di essere trattata con metodica mini invasiva garantendo un recupero alla ripresa deambulatoria e sportiva in tempi decisamente più rapidi rispetto alle tecniche a cielo aperto.

Il paziente viene ricoverato in day surgery (operato la mattina e dimesso il pomeriggio)  e può concedere carico immediato al piede operato (senza uso di stampelle). Eccezione a questa gestione riguarda la lesione del tendine di Achille che necessita di scarico ed uso di due stampelle per 30 giorni.


POSSIBILI COMPLICANZE

Durante I'intervento chirurgico:
Nonostante la massima cura ed attenzione da parte del chirurgo, in corso d'intervento si possono presentare delle complicazioni. Queste vengono solitamente identificate e risolte immediatamente senza compromettere le possibilità di successo terapeutico. Fra queste sono possibili:

1. danni ai tessuti molli circostanti (es. tendini e muscoli);

2. lesioni ai nervi che possono provocare, nonostante la riparazione chirurgica, disturbi permanenti di tipo sensitivo (ad es. la perdita di sensibilità di un'area cutanea). Lesioni nervose possono talvolta essere dovute a compressione, conseguente allo specifico posizionamento che il paziente deve assumere durante l'intervento; i disturbi conseguenti ad una compressione nervosa sono nella grande maggioranza dei casi transitori;

3. lesioni cutanee provocate da sostanze disinfettanti e/o dall'uso dell'elettrobisturi;

4. rottura dello strumentario.

 
POSSIBILI COMPLICANZE
Nei post-operatorio:

- marcato e persistente gonfiore del piede: 
è una complicanza minore che si risolve generalmente con applicazione di ghiaccio e maggiore riposo, mantenendo l'arto in posizione elevata;

- flebotrombosi della gamba: 
è una occlusione di una delle vene della gamba che si manifesta con importante gonfiore doloroso della gamba stessa e del piede. Se non trattata questa patologia può causare una embolia polmonare per il distacco di una parte del trombo (si manifesta con dolore toracico, difficoltà respiratoria e tosse). Per minimizzare i rischi di tali evenienze deve essere assunta una profilassi con eparina a basso peso molecolare nei post-operatorio;

- ritardo di cicatrizzazione della ferita: 
può dipendere da alterazioni della circolazione locale e presentare diverse forme di gravità clinica, da semplici discromie con ipertrofia della cicatrice, fino a vere e proprie piaghe con necrosi dei tessuti. Tale complicanza è favorita da patologie generali preesistenti (quali il diabete, le vasculopatie periferiche, ecc.) e anche dal fumo;

- infezione:
può interessare solo la ferita e i tessuti molli circostanti o arrivare al tessuto osseo. Più spesso si tratta di infezioni superficiali, risolvibili con terapia antibiotica e medicazioni accurate, ma nei casi più gravi può essere necessario un nuovo intervento chirurgico di pulizia locale; le infezioni piu profonde sono spesso causa di ritardata o mancata consolidazione dell'osteotomia.


QUANDO CONTATTARE IL CHIRURGO:

- Improvviso gonfiore con forte dolore, senso di tensione o pulsazione del piede

- Se compare febbre oltre 38°C

- Se le dita del piede e la caviglia diventano molto scure e perdono sensibilità

- In caso di sanguinamento delle ferite con imbibizione della medicazione (una piccola quantità di sangue sulla fasciatura è normale)

- Cefalea e/o nausea persistente.